Sei nell'archivio degli spettacoli della Compagnia di Teatro di Luca De Filippo - Stagione Teatrale 1997/98 | Home Spettacolo| Home Page

 

L'intreccio centrale della commedia era naturalmente quello che conosciamo: un pazzo, creduto sano di mente, combina guai e crea equivoci di cui nessuno riesce a spiegarsi la causa, finchè non viene fatta luce sulle sue reali condizioni mentali. Attorno a questa vicenda si sviluppavano però altre linee di intreccio e, assai più che nelle versioni successive, i destini dei personaggi erano legati gli uni agli altri in un viluppo inverosimile e difficilmente raccontabile.Gianfelice Imparato è Michele Murri  
Ad esempio, Don Giovanni Altamura, I'attempato padrone di casa del protagonista, aveva una relazione con la giovane Olga, fidanzata in segreto con Ettore e pronta a civettare, per gelosia, col non più giovane Attilio Gallucci, sposato con Adelaide... Attilio, poi, per una serie di bizzarre coincidenze (un abito nero, una valigia, un modello anatomico scambiato per un braccio umano) veniva incolpato dell'assassinio di una anziana signora e finiva in carcere - la vicenda era ispirata ad un fatto di cronaca. L'azione aveva il suo apice alla fine del secondo atto, quando gli equivoci montati dal pazzo culminavano in una scena caotica a base di svenimenti, ambulanze, poliziotti, corone da morto... Nel 1932 Eduardo rimise mano alla commedia per adattarla alle esigenze della nuova compagnia ("II Teatro Umoristico I De Filippo"), creata nel frattempo assieme ai fratelli. II lavoro venne ridotto da tre a due atti, furono eliminati parecchi personaggi, cambiato il nome del protagonista, tagliate e modificate diverse scene. 

 
Eduardo non si limitò però ad una semplice sfoltitura del testo, ma ne cambiò, in un certo senso, il genere, eliminando gli elementi più apertamente farseschi e pochadistici e allentando I'intreccio troppo aggrovigliato delle relazioni tra i vari personaggi. Don Giovanni Altamura, ad esempio, da attempato viveur si trasforma in un tranquillo padrone di casa; Olga, che nella prima versione aveva ben tre amanti (o aspiranti tali), diventa semplicemente la fidanzata di Ettore e sparisce, come il personaggio del suo innamorato, alla fine del primo atto; vengono eliminate scene "cammeo", come quella un tempo interpretata da Peppino o il personaggio di Nicola, un giovane servitore che pensa solo a giocarsi i bottoni delle giacche che trova in giro (nella nuova versione la gag dei bottoni venne conservata, ma attribuita al protagonista). Dalla revisione il testo uscì molto ridotto, non solo per adattarsi alle caratteristiche della nuova compagnia, assai meno numerosa della precedente, ma anche alle tecniche di recitazione che nel frattempo Eduardo aveva messo a punto con i fratelli e i compagni d'arte. 


Allentando la tessitura dell'intreccio, tagliandone qua e là i fili, alleggerendo il copione fin quasi a farne un canovaccio, egli lo rese più adatto al lavoro di improvvisazione. Durante le prove (e forse anche nel corso delle rappresentazioni) lui e i suoi compagni aggiungevano battute, azioni, lazzi "a soggetto", che venivano annotati dal suggeritore sul copione di scena e che, nel tempo, sarebbero poi stati sistemati e messi per iscritto dall'autore. Ad esempio, la famosa scena in cui Luigi Strada si esibisce nelle risate e nel pianto, venne integrata da parecchie battute improvvisate; la gag di Luigi che, non volendo mostrare la propria camicia rotta, chiede a Michele di stornare I'attenzione dei presenti e viene invece svergognato da lui, nacque da un "soggetto"; e lo stesso avvenne per la scena in cui Luigi cerca dell'acqua per dissetarsi e Michele gli fa credere che la fonte più vicina e a quattordici chilometri, costringendolo poi a bere da un secchio per i fiori... Sapendo di poter contare su una piccola compagnia di attori di talento, molto affiatati, Eduardo regista e interprete della propria commedia, lasciò "aperto" il copione cosi da predisporlo al contributo creativo degli attori. Non a caso, le invenzioni più divertenti furono proprio quelle riguardanti i personaggi di Michele Murri, il "pazzo", e di Luigi Strada, I'"attore", interpretati   rispettivamente da lui e dal fratello Peppino. 
 

 
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