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Sei nell'archivio degli spettacoli della Compagnia di Teatro di Luca De Filippo - Stagione Teatrale 1995/96 | Home Spettacolo| Home Page |
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![]() ![]() Gennaro De Sia è il capocomico di una compagnia di poveri guitti, formata dalla sua donna Viola in attesa di un bimbo, da Attilio, da Florence e da Vincenzo. Gli attori sono chiamati a Bagnoli da Alberto Di Stefano, amico di Vincenzo. Alberto ha trovato loro un teatro dove possono esibirsi e un albergo dove possono alloggiare. Sono talmente poveri che lavano e cucinano nelle loro stanze e in albergo provano anche il loro repertorio. Alberto è innamorato di Bice, di cui però non sa nulla, nemmeno dove abita, ma quando la ragazza gli confessa di essere incinta e non vuole sposarlo, egli la fa seguire dal suo amico Vincenzo. Nel frattempo arriva Salvatore, fratello di Viola che vuole convincere Gennaro a sposarla. L'equivoco è in agguato: Alberto incontra Salvatore che crede fratello di Bice e gli confessa che vuole sposarla, ma Salvatore pensa che egli stia parlando di Viola alla quale poi dà la notizia. Chiarito l'equivoco, Salvatore, furioso, si scaglia contro Gennaro che, scappando nel baillamme generale, inciampa nel fornello e si versa sui piedi l' acqua bollente. Viene curato dal conte Carlo Tolentano, medico, che lo porta a casa sua per medicarlo. In casa Tolentano si presenta anche Alberto il quale ha saputo finalmente l'indirizzo di Bice e vorrebbe parlare con la madre di lei; scopre invece che Bice non è altro che la moglie del conte Carlo Alberto, per salvare l'onore della donna, è costretto a fingersi pazzo e recita così bene che Carlo chiama la Questura per farlo portare in manicomio. Alberto cerca di far capire al brigadiere il motivo della sua finzione ma questi non gli crede. Al Commissariato si ritrovano tutti, anche Gennaro e la sua compagnia: il proprietario dell'albergo infatti, ora che Alberto è impazzito, reclama il pagamento delle camere. Intanto Carlo, che ha capito tutto, ha un colloquio con Alberto e lo mette davanti a due alternative. o continua a fingersi pazzo o la morte. Ma alla fine si scopre che Bice ha tradito il marito soltanto perchè questi aveva avuto una relazione con una signora sposata; il conte nega, poi davanti all'evidenza dei fatti si finge pazzo per evitare problemi.
Stesso comportamento avrà Gennaro che, partito Alberto, non avrà i soldi per pagare l' aIbergo...
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![]() ![]() Eduardo scrisse questa commedia in tre atti nel 1922, mentre recitava nella Compagnia di Vincenzo Scarpetta; allora il titolo originale era: ''Ho fatto il guaio? . Riparerò!''. I l lavoro è presentato al pubblico il 23 ottobre del 1926 al Teatro Fiorentini di Napoli, con Vincenzo Scarpetta nella parte del capocomico Gennaro De Sia ed Eduardo nella parte di Alberto De Stefano. Il 23 febbraio 1 933, "la Compagnia del Teatro Umoristico'' la rimette in scena al Sannazaro di Napoli: con Eduardo che interpretò Gennaro, recitano Peppino (che è Alberto), Titina e Tina Pica. E' ripresa dal Teatro di Eduardo nella stagione 1955/56 e poi nel 1965, con Franco Parenti nel ruolo di Alberto. Il 20 ottobre dello stesso anno, la commedia debutta al Piccolo di Milano. L'edizione televisiva è del 1975 con Luca De Filippo nella parte di Alberto. Luca, con la sua compagnia, ha già messo in scena la commedia nella stagione 1984/85 interpretando il ruolo di Gennaro, lo stesso ruolo che manterrà in questa nuova edizione. All'estero , Uomo e Galantuomo, è stata rappresentata nel 1982 a Kujbysev (Russia) al Teatro Aurora; nel 1991 ad Angers (Francia) Nouveau Théatre d' Angers, a Ginevra (Svizzera) Coméedie de Genéve, Praga (Cecoslovacchia) Slezske Divadlo Opava. |
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