uando gli furono chiesti dei testi teatrali da mettere in scena, Montanelli decise per Cesare e Silla e Resisté, due atti unici non legati a situazioni storico-sociali ben precise, ma contenenti argomenti di carattere universale, trattati con il linguaggio ben noto del giornalista/scrittore.


A due mesi dalla morte, il Teatro Franco Parenti ha deciso di dedicargli TRE STANZE scenografate da Gianmaurizio Fercioni, in ricordo da sinistra: Fiorenza Brogi, Federica Fabiani, Bob Marchese.della sua gloriosa rubrica. Nella prima, trasformata in una sala ricreativa di un manicomio, verrà realizzato Cesare e Silla, con la regia di Andrée Ruth Shammah; nella seconda, trasformata nella casa elegante del commercialista Aristide, verrà realizzato Resisté con la regia di Luca De Filippo; nella terza sarà approntata una mostra dedicata all'attività di drammaturgo di Montanelli, curata da Vergani.

I due atti unici mostrano il gusto sarcastico, beffardo, derisorio, sferzante, ben noto ai lettori delle "stanze".

Il primo porta in scena la storia del figlio di un ministro della sanità che si crede l'inventore della psichiatria democratica e che utilizza due infermieri per i suoi esperimenti, costretti ad impersonare Cesare e Silla nel momento in cui Silla, entrato da vincitore a Roma, decide di vendicarsi dei seguaci di Mario. Siamo nell'83 d.C. ma potremo essere nel 2001 dato che i riferimenti politici di oggi sembrano fin troppo evidenti.

Resisté porta in scena un caso di volta gabbana, un personaggio sul quale, in questi mesi, sulle testate dei grandi quotidiani, si è aperto un ampio dibattito pubblico. Protagonista è un ex-liberale, uomo tutto d'un pezzo che, lusingato dal nuovo governo, finirà per accettare una carica importante. Montanelli ha costruito una specie di farsa su un vizio comune a molti politici di ieri e di oggi.